Primo Piano
È Natale
È Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l'altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta
che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
È Natale ogni volta
che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.
(Madre Teresa di Calcutta)
ANNUNCIO BREVE
Da mercoledì 23 dicembre 2020 la Mensa del Povero di Padre Guido effettuerà il servizio per il pranzo da tavolo e da asporto all'interno della nuova tensostruttura collocata nell'area antistante l'ex istituto Benincasa (già sede del Servizio di Accoglienza "Un Tetto per Tutti"), lungo la strada statale Flaminia, a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria.
Padre Guido Costantini
Nasce a Controguerra, pittoresca località della provincia di Teramo, il 2 febbraio 1893 da Emilia e Francesco Costantini.
Veste l'abito religioso francescano il 19 marzo 1908. Viene consacrato sacerdote il 3 giugno 1916.
Già durante il servizio militare si distingue per la sua inclinazione a servizi di carità senza distinzioni di nazionalità, razza o religione: sotto una pioggia di proiettili discuteva con il suo superiore che gli impediva di portare in salvo un soldato nemico ferito.
Ricopre vari incarichi nell'Ordine: Vicario Provinciale, Commissario del T.O.F., Commissario di Terra Santa, Commissario Prefettizio dell'Ospedale Civile di Ancona. A lui si deve la pubblicazione, a carattere nazionale, di "Fiamma Nuova" e di "Guida". Più tardi curerà la redazione di "Piccolo Araldo", bollettino d'informazione dell'Opera Nazionale Protezione Derelitti, oggi Opera P. Guido.
Tutti hanno visto in P. Guido un francescano autentico che ha affermato, anche con la predicazione in quasi tutte le piazze d'Italia, i più alti valori della nostra fede, senza tentennamenti.
Nominato parroco nella Parrocchia di Capodimonte di Ancona nel 1936, rione allora molto popoloso e povero, traduce sul piano pratico quell'ardore evangelico di carità che lo brucia dentro, iniziando una fioritura di opere, che cresceranno sempre più a respiro cittadino ed anche nazionale, per le numerose richieste di aiuto che gli arriveranno da ogni parte:
- Laboratorio di S. Elisabetta: per la confezione o il riassetto di indumenti usati da distribuire ai poveri.
- La Mensa del Povero: dove viene distribuito quotidianamente un pasto caldo ai poveri di tutta la città.
- Ospizio Infanzia bisognosa: per bambine disagiate e moralmente dissestate.
- Assistenza e domicilio,
nel periodo più cruciale della guerra, a profughi, sfollati, perseguitati politici, reduci. L'assistenza consisteva in aiuti di vario genere, portati a domicilio spesso dallo stesso P. Guido, che si recava nei tuguri ed in altri ambienti, sfidando il pericolo dei bombardamenti (anno 1943-1944). - Opera di recupero del materiale usato: raccoglie e distribuisce, o converte in denaro, per i bisogni dei poveri, mobili,indumenti, masserizie, oggetti usati e altro.
- Protezione della giovane:
casa famiglia d'accoglienza, per una ospitalità di emergenza, con vitto e alloggio completo a ragazze in difficoltà. - Casa di ospitalità per persone di passaggio: per accoglienza temporanea a donne in difficoltà.
- Scuola Elementare Parificata,
in zona Carmine di Posatora, per l'istruzione dei bambini interni all'Istituto, molto numerosi, e della zona, allora priva di scuole.
LE OPERE CARITATIVE PADRE GUIDO , che egli stesso titola, sono l'esplosione del suo amore per il prossimo, frutto dell'amore per Cristo e del suo spirito di dedizione altrui.
La scelta dei Poveri e tra i poveri i più poveri, ne precisa il carisma, la particolarità che P. Guido ha voluto dare alla sua Opera, unica garanzia anche oggi di credibilità per il mondo circostante. P. Guido fondò quest'Opera con spirito lungimirante, prevedendo fin d'allora (immediato dopoguerra) la realtà dell'attuale società ed i metodi dell'odierna attività assistenziale che viene svolta nel campo sociale.
P. Guido è una delle figure più rappresentative del francescanesimo del dopoguerra ed è stato definito "Gigante della Carità", "Padre dei poveri", "Cenciaiolo di Dio", "Segno di speranza e di salvezza", "Poeta di Dio". Ha dedicato tutta la sua vita al servizio dei Poveri con una preferenza per i più abbandonati, dimenticati, derelitti, come lui li chiamava.
Istituisce un Corpo volontario di Suore, le MISSIONARIE FRANCESCANE DELLA CARITA' (1942), piccolo gruppo di donne coraggiose e generose, che assumono in prima persona l'ansia e la passione del Padre Fondatore per i Poveri. Non hanno un abito loro proprio, ma vestono come gli altri, allo scopo di penetrare più facilmente negli ambiti più ostili agli ambienti religiosi.
L'originalità dell'Opera P. Guido sta nella gratuità del servizio, nell'opzione per i più poveri ed emarginati, gli ultimi della società. L'Opera pertanto si affida alla "Provvidenza" e vive di Provvidenza.
Oggi l'Opera è un punto di riferimento alle innumerevoli richieste di aiuto.
P. Guido muore in Ancona il 23 aprile 1967 all'età di 74 anni.
Ancona lo ricorda come il suo benefattore.
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